Differenza planetarie
La differenza tra planetarie deve essere una delle caratteristiche da prendere in esame al momento dell’acquisto. Ciò aiuta qualsiasi professionista a scegliere l’attrezzo migliore che meglio risponde alle esigenze del proprio business. Ristoratori o pasticceri hanno, infatti, diverse possibilità di optare per macchinari più o meno capienti e che possono lavorare a più velocità montando strumenti diversi a seconda che l’impasto riguardi una crema da montare o la creazione di pasta frolla. Quali caratteristiche occorre osservare?
Cosa sono le planetarie e a cosa servono
Prima ancora delle differenze tra planetarie occorre in primis comprendere cosa siano tali strumenti e a cosa servano in cucina. Le planetarie professionali non sono altro, come già accennato, che attrezzature per la creazione dell’impasto per prodotti panificati. Possono inoltre servire anche per montare creme e spume ed aiutare così nelle preparazioni della pasticceria. La peculiarità di questi attrezzi è espressa nel loro stesso nome e risiede nel duplice movimento che possono eseguire. Di cosa si tratta? Ebbene:
- Attraverso il movimento rotatorio mescolano l’impasto
- Attraverso, invece, il movimento centrale mescolano il prodotto sui lati
Planetaria infatti rimanda proprio il duplice movimento che ricorda quello di un pianeta.
Oggigiorno una planetaria è diventata uno strumento fondamentale nelle cucine di ristoranti, hotel, bar, pasticcerie e panifici professionali, ma anche nelle varie cucine di privati che amano mettersi alla prova con la preparazione di: pane, pizza e golosi dolci.
Scegliere la planetaria che fa al caso proprio è estremamente semplice, ma prima si devono conoscere le caratteristiche intrinseche di ciascun macchinario oltre ad assicurarsi che il macchinario sia di marchio CE e quindi sia conforme alle norme della comunità europea.
Differenza planetarie: i prodotti Projecf Food e le loro caratteristiche
Qual è la maggiore differenza tra planetarie? Quali, invece, sono i punti in comune che i diversi macchinari hanno? In primis occorre sottolineare che tutti i prodotti Project Food sono di ottima qualità. L’azienda conosce benissimo – dopo anni e anni di esperienza nel settore – le esigenze di ristoratori e pasticceri professionisti, proprio per questo motivo si è adoperata, negli anni, per puntare esclusivamente sull’attrezzatura migliore sul mercato che potesse rispondere appieno alle varie necessità dei propri clienti. Oltre a questo ogni prodotto della linea Project Food è garantito e dura a lungo nel tempo.
Quando un professionista deve però acquistare una planetaria per il proprio ristorante o la propria pasticceria la prima cosa a cui prestare attenzione è la capacità della vasca in cui riporre gli ingredienti. Vi sono planetarie da 5, 7, 10, 20, 30 e 40 litri. Le planetarie più piccole sono adatte anche ad un uso domestico, mentre quelle con una capacità maggiore sono macchinari altamente professionali che soddisfano le richieste di grandi ristoranti e pasticcerie che hanno bisogno di preparare grandi quantità di impasto ogni giorno.
Nello specifico, così come spiegato da Chef Camisotti nel video, la maggior differenze tra planetarie da 7 litri o da 10 litri sta proprio nella capienza di entrambe. Le due planetarie prese in esame dallo chef sono molto simili per quanto riguarda la metodologia di lavoro, ma diverse per le funzionalità.
La planetaria da 7 litri ha un settaggio della velocità che varia da 1 a 9 e può montare tre strumenti base che vengono usati anche sulla ‘sorella maggiore’. Si tratta di:
- foglia: adatta per impasti più solidi come la preparazione della pasta frolla o della pasta brisé
- gancio: adatto per impasti lievitati quali quelli del pane o della pizza
- frusta: utilizzata soprattutto per la preparazione di creme o composti che devono essere montati come ad esempio la spuma.
Le planetarie da 10 litri, invece presentano:
- due agganci differenti alla corrente elettrica.
- Una versione mono e una versione trifase a seconda di esigenze e necessità
- Tre settaggi differenti della velocità. Per passare da una velocità all’altra occorre però mandare in blocco il macchinario, cambiare velocità e solo successivamente farlo ripartire
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